Vangelo del giorno: Venerdì, 13 Novembre 2020
Lettura e commento al Vangelo di oggi – Lc 17,26-37: “Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.”
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?».
Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».
Parola del Signore
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Commento a cura di Paolo Curtaz
Alla fine dell’anno liturgico la Chiesa ci propone alla riflessione alcune pagine che usano uno stile particolare, chiamato apocalittico, che utilizza immagini forti e allegorie per spiegare una realtà più ampia di quella che sperimentiamo.
Così Gesù non parla della fine del mondo così come la immaginerebbe un regista di un film catastrofico, ma ci invita a restare desti, a non consumare inutilmente la nostra vita, a non gettare le tante opportunità che abbiamo.
Di più: Gesù non parla solo della sua venuta nella pienezza dei tempi ma anche della sua venuta nella vita spirituale di ciascuno di noi.
Il Signore bussa continuamente alla porta del nostro cuore. Il rischio è di essere distratti, altrove, di non avere la prontezza di spirito di vegliare. Dio passa continuamente nella nostra vita ma sta a noi accorgerci della sua presenza, dedicando del tempo ad educarci al silenzio, all’ascolto, alla meditazione, alla preghiera.
Vegliamo e preghiamo perché il Signore trovi attenzione in noi, perché possa raggiungerci, oggi, con una Parola, con un segno che dia luce alla nostra vita, alle nostre scelte.