RIFLESSIONE SUL VANGELO DI QUESTO GIOVEDI’
Mt 18,1-5.10
I loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
La conversione possiamo descriverla servendoci di alcune immagini. Nel nostro petto vi è un cuore di pietra, incapace di sentire come Cristo Signore. Urge chiedere allo Spirito Santo che venga, intervenga, metta al suo posto un cuore di carne capace di amare, perché tutto sintonizzato, modellato, formato sul cuore di Gesù.
Abbiamo una mente che ricalcitra, non vuole essere illuminata dalla saggezza e dalla sapienza divina, perché ha deciso che la stoltezza e l’insipienza umana siano la sola regola del suo agire e del suo operare. Dobbiamo metterci in preghiera, con cuore contrito, umiliato, lacerato e chiedere allo Spirito di Dio che tolga ogni stoltezza e al suo posto vi ponga la sua divina ed eterna sapienza ed intelligenza.
Oggi nel mondo regnano idolatria, empietà, superstizione. La Parola del Signore è soppiantata dai molti pensieri e desideri del nostro cuore. Si pensi per un istante all’infinito male che il mondo della magia diffonde. Il primo comandamento oggi è violato, trasgredito, manomesso, trascurato, eluso più che ogni altro. Vi è una subcultura religiosa che spaventa. Vi sono gli adoratori simultanei di Dio e di Satana, del bene e del male, dell’idolatria e della vera religione, del mondo dell’occulto e di quello della luce. Ci si accosta all’Eucaristia e poi ci si abbandona a pratiche esoteriche e peccaminose per essere liberati da qualche malessere del corpo o dello spirito.
Questa commistione tra empietà e pietà, idolatria e vera adorazione, Eucaristia e pratiche dell’occulto è nel cristiano che frequenta, che ama la Vergine Maria, che partecipa alla Santa Messa, che tiene in mano il Santo Rosario. La gente che frequenta il mondo dell’irreligione e della superstizione sovente è quello che gira attorno all’altare del Signore. Fa questo con una disinvoltura che spaventa, atterrisce, tanto radicate sono nel cuore certe convinzioni e certe modalità di concepire il rapporto con il sacro, con il Santo, con la verità, la giustizia, la santità.
Urge allora la conversione, che è abbandono di ciò che appartiene al mondo della superstizione per entrare nel mondo del più puro pensiero di Dio. Che ancora lasciare le nostre false sicurezze umane per metterci interamente nelle mani del nostro Dio e Signore. Quando Gesù ci esorta a divenire piccoli come i bambini, proprio questo significa: uscire dal mondo che confida in se stesso, nelle proprie forze, nei ritrovati della sua mente, del suo cuore, dei suoi muscoli, della sua forza per immergerci in Dio, il solo dal quale dobbiamo dipendere per tutti i giorni della nostra vita.
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Bisogna scegliere: se essere da Dio, dalla sua Parola, dalla fede nel Vangelo oppure essere da noi, dalle nostre umane sicurezze, dalla nostra scienza e tecnica, dai ritrovati della nostra mente, dai pensieri del nostro cuore. Non possiamo essere insieme di Dio e di noi stessi, del Cielo e della terra, della sapienza divina e dalla stoltezza umana. Occorre fare una scelta. Se non ci si dirige verso Dio con volontà ferma – ed è questa la conversione – inesorabilmente si rimane nel mondo dell’uomo, che è spesso contraddistinto e contrassegnato dalla più spaventosa delle idolatrie. Bisogna reagire, decidersi, avviarsi con grande fermezza verso l’accoglienza per intero del Vangelo, questa divina Parola, che se accolta, segna l’inizio della nostra vera e reale conversione. Nessuno potrà decidere per noi. Nessuno si potrà convertire al posto nostro. La decisione è solo nostra e di nessun altro.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, custoditeci sempre nella verità.
Commento a cura del Movimento Apostolico