Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Sempre il Signore per mezzo dei suoi profeti aveva gridato al suo popolo e al mondo intero che senza di Lui è la morte anche materiale e non solo spirituale. Era però come se Dio togliesse al suo popolo le riserve della vita dall’esterno. I profeti sono i cantori di questa verità. Dove Dio non regna, ivi dominano morte, fame, carestia, persecuzione, sfruttamento, deportazioni, uccisioni, ogni altro flagello.
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, se una terra pecca contro di me e si rende infedele, io stendo la mano sopra di essa, le tolgo la riserva del pane, le mando contro la fame e stermino uomini e bestie; anche se in quella terra vivessero questi tre uomini: Noè, Daniele e Giobbe, essi con la loro giustizia salverebbero solo se stessi, oracolo del Signore Dio.
Oppure, se io facessi invadere quella terra da bestie feroci, tali che la privassero dei suoi figli e ne facessero un deserto impercorribile a causa delle bestie feroci, anche se in quella terra ci fossero questi tre uomini, giuro com’è vero ch’io vivo, oracolo del Signore Dio: non salverebbero figli né figlie. Essi soltanto si salverebbero, ma la terra sarebbe un deserto. Oppure, se io mandassi la spada contro quella terra e dicessi: “Spada, percorri quella terra”, e così sterminassi uomini e bestie, anche se in quella terra ci fossero questi tre uomini, giuro com’è vero che io vivo, oracolo del Signore Dio: non salverebbero figli né figlie. Essi soltanto si salverebbero. Oppure, se io mandassi la peste contro quella terra e sfogassi nel sangue il mio sdegno e sterminassi uomini e bestie, anche se in quella terra ci fossero Noè, Daniele e Giobbe, giuro com’è vero che io vivo, oracolo del Signore Dio: non salverebbero figli né figlie. Essi soltanto si salverebbero per la loro giustizia.
Dice infatti il Signore Dio: Quando manderò contro Gerusalemme i miei quattro tremendi castighi: la spada, la fame, le bestie feroci e la peste, per estirpare da essa uomini e bestie, ecco, vi sarà un resto che si metterà in salvo con i figli e le figlie. Essi verranno da voi, perché vediate la loro condotta e le loro opere e vi consoliate del male che ho mandato contro Gerusalemme, di quanto ho mandato contro di essa. Essi vi consoleranno quando vedrete la loro condotta e le loro opere e saprete che non ho fatto senza ragione quello che ho fatto contro di essa». Oracolo del Signore Dio (Ez 14,12-23).
Con Gesù non si tratta più di un intervento esterno del Padre suo, bensì di un evento che si compie all’interno di Lui che è la vera vite. Se un tralcio si separa da Lui, non solo non produce più alcuna vita eterna, poiché si è distaccato dall’unica sorgente che dona la vita divina, è inesorabilmente condannato alla morte. Diviene un ramo secco buono solo per il fuoco. Le parole di Gesù non consentono alcun dubbio, alcuna diversa interpretazione. Senza di me non potete fare nulla. Il nulla è assoluto. È sul piano spirituale, materiale, personale, familiare, sociale, ecclesiale, politico. Senza Cristo Gesù l’uomo si deve considerare non atto a produrre vita. Non può. Gli manca la sorgente di essa. Noi sappiamo che la Parola di Gesù è purissima verità. Sempre la storia conferma e attesta che è così. Senza Cristo, manchiamo di ogni cosa.
Anche la storia della cristianità ci rivela che ogni separazione dall’unica vera vite, sia essa grave o lieve, di eresia o di scisma, produce e genera nullità. Poiché non si può attingere pienamente, a larghe mani, dalla linfa della vita eterna, in ogni separazione vi è un fortissimo calo di santità, non certo di quella canonizzata, ma della santità ordinaria. Manca il vento impetuoso dello Spirito Santo che mette i cuori in movimento.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri tralci di Cristo Gesù.
Commento del Movimento Apostolico
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