Una nuova congregazione indicativamente chiamata laici-famiglia-vita, è su questa che i cardinali del C9 – questa volta assente per motivi di salute il cardinale Maradiaga – hanno inviato al Papa una proposta in merito, orientata all’attuazione, dopo aver ascoltato il cardinale Dionigi Tettamanzi, incaricato da Papa Francesco di condurre un approfondimento circa la fattibilità del progetto. Non così è stato, invece, ha spiegato padre Lombardi, per la congregazione di aggregazione dedicata a carità-giustizia-pace, sulla quale per il momento non è stata ancora maturata una proposta conclusiva da parte del C9. I tempi, ha precisato il portavoce, saranno quelli del Santo Padre:
“Come abbiamo capito, ormai mi sembra abbastanza chiaro, non è che la riforma della curia dal punto di vista organizzativo sia da attendersi tutta in una volta, cioè che tutto è studiato sistematicamente, tutto è chiarito contemporaneamente, viene fuori un gran documento e tutto si rinnova allo stesso momento… Si va avanti per gradi e per tappe ed è il Papa poi nella sua libertà e autorità a vedere quando e come ritiene maturi i diversi passi”.
I cardinali – ha continuato padre Lombardi – hanno poi riflettuto sulle procedure per le nomine dei nuovi vescovi, più specificamente sulle qualità e i requisiti dei candidati, alla luce delle esperienze del mondo di oggi e sulla relativa raccolta delle informazioni.
“Qual è la figura, la figura del vescovo adatto per il mondo di oggi e quali possono essere i requisiti, e quindi quali possono essere le questioni su cui essere attenti nella ricerca dei candidati, questo è un problema che può essere sempre di attualità, cioè non è che ci sia da pensare a delle motivazioni specifiche molto particolari, è un problema continuo”.
Dai cardinali del Consiglio è stato ascoltato anche mons. Dario Viganò, prefetto della nuova Segreteria per la comunicazione, il quale ha riferito essenzialmente sulla nomina di un gruppo di elaborazione degli statuti della Segreteria stessa. Un gruppo di lavoro – ha precisato Lombardi – già costituito e che ha già iniziato le attività. E’ composto da rappresentanti delle nove istituzioni coinvolte a vario titolo, persone con competenze ed esperienze di carattere giuridico-amministrativo, in modo da poter pensare alla formulazione di uno statuto del Dicastero che, pur tenendo conto della fase progressiva di consolidamento dei vari enti che fanno parte della Segreteria, definisce la struttura “a regime”. I cardinali – ha aggiunto padre Lombardi – hanno espresso apprezzamento e chiesto che, nonostante la progressione, si diano da subito linee precise di comportamento alle istituzioni coinvolte, affinché, come chiesto dal Motu Proprio del Papa, la riforma proceda con decisione verso “una integrazione e gestione unitaria”. Per quanto riguarda le linee politiche dell’informazione, ha detto padre Lombardi in risposta ad una domanda, dipendono dalla Segreteria di Stato:
“Io evidentemente, se ho dei problemi che riguardano, non so, i rapporti diplomatici della Santa Sede con qualche Paese del mondo, chiedo alla Segreteria di Stato, chiedo a mons. Becciu, a mons. Gallagher, a volte al cardinale Parolin stesso. Questi sono i referenti sui contenuti sensibili dell’informazione. Invece, la Segreteria come Dicastero ha adesso più compiti di carattere organizzativo, che naturalmente poi influiscono sull’impostazione del lavoro, ma non riguardano contenuti specifici sensibili di informazione. La sorgente delle indicazioni e degli orientamenti per quanto riguardano i contenuti dell’informazione rimane la Segreteria di Stato”.
A proposito, poi, delle questioni attinenti agli abusi sui minori, i cardinali hanno preso in esame anche la possibilità di una trattazione più rapida dei numerosi casi ancora pendenti.
“Ci sono cause arretrate, cause che attendono da tempo, quindi uno dei punti di cui si è parlato è anche questo, per recuperare l’arretrato e non fare aspettare a lungo la trattazione di casi precedenti”.
Padre Lombardi, in conclusione, ha precisato che il C9 ha anche preso in considerazione una bozza di preambolo della nuova Costituzione della Chiesa.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana
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