Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «E’ lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi». Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e mandarla via?». Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un’altra commette adulterio». Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca». Matteo 19,3-12.
Non è necessario che io capisca tutto.
Non è necessario che io comprenda ogni vita.
È necessario che io capisca la mia vita.
Questo si.
Questo è necessario.
Che nome ha la mia vita?
A questa domanda devo saper rispondere.
Quel nome lo devo conoscere.
Il nome della mia vita.
Ci hai fatti per l’amore.
Per essere una cosa sola.
Non si può dividere senza uccidere.
Non ci si può dividere senza morire.
Una sola carne.
E se la carne è ferita.
E se la carne fa male.
Tu solo come unguento.
Perché l’amore sei tu.
Perché la carne, la sola carne, sei tu.
Di Don Mauro Leonardi