Oggi pomeriggio, venerdì della seconda settimana di quaresima, il Santo Padre, nel quadro dei “segni giubilari” di testimonianza delle opere di misericordia, si è recato a visitare la comunità San Carlo, nei pressi di Castelgandolfo, appartenente al Centro Italiano di Solidarietà, fondato da Don Mario Picchi per prevenire e contrastare l’esclusione sociale delle persone, con particolare attenzione alle tossicodipendenze. Il significato di questa visita viene così messo in luce da S.E. Mons. Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione: Papa Francesco non smette di meravigliare.
Il suo viaggio in Messico è stato caratterizzato da una forte e inequivocabile denuncia nei confronti del narcotraffico. Le sue parole nette rimangono come una eco inconfondibile: “Mi preoccupano tanti che, sedotti dalla vuota potenza del mondo, esaltano le chimere e si rivestono dei loro macabri simboli per commercializzare la morte… Vi prego di non sottovalutare la sfida etica e anti-civica che il narcotraffico rappresenta per la gioventù e per l’intera società, compresa la Chiesa”. A pochi giorni dal suo rientro dal Messico, il Papa ha fatto diventare un segno concreto e visibile quanto aveva detto nella cattedrale di Città del Messico: “Noi Pastori della Chiesa non possiamo rifugiarci in condanne generiche, ma dobbiamo avere un coraggio profetico e un serio e qualificato progetto pastorale per contribuire, gradualmente, a tessere quella delicata rete umana… Solo cominciando dalle famiglie; avvicinandoci e abbracciando la periferia umana ed esistenziale dei territori desolati delle nostre città; coinvolgendo le comunità parrocchiali, le scuole, le istituzioni comunitarie, la comunità politica, le strutture di sicurezza; solo così si potrà liberare totalmente dalle acque in cui purtroppo annegano tante vite”. Seguendo il filo che concettualmente lega questi Venerdì della Misericordia, i gesti che il Papa compie durante l’Anno Santo ripercorrendo simbolicamente le Opere di Misericordia, questa volta, senza alcun preavviso, Papa Francesco si è presentato a sorpresa alla porta della Comunità terapeutica “San Carlo” alla periferia di Roma. La comunità, fondata da don Mario Picchi, accoglie 55 ospiti che stanno facendo un percorso per uscire dalla dipendenza delle droghe. La sorpresa è stata generale.
Nessuno si aspettava di vedere Papa Francesco e la profonda commozione ha toccato tutti. Il Papa è voluto rimanere insieme ai giovani, ha ascoltato le loro storie e ha fatto sentire ad ognuno la sua vicinanza. Li ha provocati a non lasciarsi divorare dalla “metastasi” della droga e, abbracciandoli, ha voluto far comprendere quanto il cammino iniziato in comunità è una reale possibilità per ricominciare a esprimere una vita degna di essere vissuta. Con questo segno, dunque, il Papa ha voluto porre l’accento sulla necessità di avere costante fiducia nella forza della Misericordia, che continua a sostenere il nostro pellegrinaggio e che, accompagnandoci anche nelle ore più fredde, fa sentire il calore della Sua presenza e riveste l’uomo della sua dignità.
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C'è tempo anche per una pizza! #PapaFrancesco <3La visita a sorpresa del Papa ai tossicodipendenti del Ceis>>> …
Pubblicato da Associazione Nazionale Papaboys su Venerdì 26 febbraio 2016
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di Redazione Papaboys – Fonte: Sala Stampa Vaticana