La situazione economica è catastrofica, ma continuiamo la preghiera incessante. Ci sentiamo come un polmone che prega per tutto il mondo». A parlare al Giornale è monsignor Olivier Ribadeau Dumas, rettore del Santuario di Lourdes, che ogni anno accoglie tre milioni di fedeli da tutto il mondo. La riapertura potrebbe avvenire prima di quella delle chiese in Francia. Fu lui, con un drammatico tweet, ad annunciare al mondo intero la chiusura, dopo secoli, del santuario mariano più famoso al mondo. «Dal 17 marzo il nostro Santuario è chiuso. Ma la vita continua. Riceviamo ogni giorno 2mila intenzioni di preghiera e di miracoli da tutto il mondo e in tutte le lingue. Portiamo davanti alla Madonna le sofferenze del Pianeta intero e ci sentiamo come un polmone orante. E poi Lourdes è un luogo di accoglienza dei malati e ho deciso in questo tempo di creare delle foresterie per ospitare dei malati da Covid. E visto che i pellegrini non possono venire da noi, siamo noi che andiamo da loro: una sorta di pellegrinaggio spirituale tramite i mezzi di comunicazione».
Quando riaprirà il santuario?
«Non dipende da noi, ma dal prefetto. Siamo in colloquio costante con lui; per me dobbiamo riaprire il prima possibile. È molto importante anche per la nostra cittadina, per gli albergatori, per l’economia. Di sicuro la riapertura avverrà prima della concessione di celebrare le messe in Francia»
Quali misure anti-contagio state pensando di attuare?
«Abbiamo proposto al prefetto un piano di sicurezza: gruppi di 10 persone al massimo davanti alla grotta di Bernadette, misure di distanziamento per le confessioni. Per le piscine ci vorrà tempo perché in quel caso il contatto tra l’ammalato e i nostri volontari è inevitabile».
Lourdes chiuso non significa la fine dei miracoli…
«La Madonna non va di certo in quarantena. In Italia ci seguono oltre 2 milioni di persone grazie alla tv; c’è una comunione nella preghiera. Per me il più grande miracolo è vedere che la gente, in questo periodo così drammatico, continua ad affidarsi alla Madonna».
Teme un crollo dei pellegrinaggi dopo la riapertura?
«La situazione economica del santuario è gravissima, drammatica. Noi viviamo solo grazie alle offerte dei pellegrini e per noi è una catastrofe. Ma, da sempre, Lourdes è stato visitato principalmente dagli italiani e sono sicuro che la vostra generosità, ma anche quella dei francesi, spagnoli e americani, sarà grande e potremo rialzarci».
di Serena Sartini per il quotidiano IL GIORNALE
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