I vescovi africani danno un “caloroso benvenuto” a Papa Francesco, che domani inizierà il suo primo viaggio apostolico nel Continente. In un comunicato diffuso al termine della riunione del Comitato Permanente del Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (Secam) che si è tenuta ad Accra, in Ghana, dal 16 al 20 novembre, i presuli rilevano con gioia che la visita del Santo Padre avviene a poche settimane dal Sinodo sulla famiglia, auspicando che essa serva “a rinforzare la fede degli appartenenti alla nostra Chiesa Famiglia di Dio, e ci confermi nei nostri profondi valori cristiani e africani”.
“Siamo convinti – proseguono – che la famiglia sia e resti la base fondamentale e indispensabile della vita sociale e ci chiediamo a tutti i nostri popoli e governi di impegnarsi per il sostegno delle famiglie africane e di proteggere i valori fondamentali delle nostre culture”.
No al terrorismo e alle guerre
Il messaggio parla anche dei sanguinosi avvenimenti e attacchi terroristici in Francia, in diversi Paesi africani, in Medio Oriente e in altri Paesi condannando “ogni atto di terrorismo in qualsiasi parte del mondo” e chiedendo “a chi li commette e a chi li sponsorizza di fermarsi”. Quindi l’appello alla pace in Africa: “Ci uniamo a tutti coloro che lavorano per la pace e la riconciliazione nelle aree tormentate dall’Africa e del mondo, specialmente in Burundi, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Kenya, Libia e in altre parti dei Paesi nord-africani. In nome di Dio, ci appelliamo a tutte le parti in conflitto in queste aree affinché depongano le armi e intraprendano la via del dialogo e della pace per il bene dei posteri”.
L’appello alla pace e alla riconciliazione per trovare la misericordia di Dio
Il vescovi africani si rivolgono in conclusione a tutti i Paesi del continente affinché nell’Anno Africano per la Riconciliazione lanciato dal Secam il 29 luglio scorso e in vista dell’imminente Giubileo della Misericordia, “possiamo tutti essere veramente riconciliati gli uni con gli altri e quindi con Dio, il nostro Padre Misericordioso”. “Solo così – concludono – potremo trovare la misericordia di Dio che porta come frutto una coesistenza armoniosa e sviluppo”.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va/di Lisa Zengarini)
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