Categorie: Sancta Sedes

I vescovi ‘dei poveri’ accanto a Papa Francesco

Papa Francesco ha voluto vicino a sé, durante l’Udienza, i presuli di ogni parte del mondo partecipanti al convegno di Sant’Egidio, impegnati in questi giorni in carceri, stazioni e mense Caritas

Da oggi, fino a sabato 7 febbraio, sono presenti a Roma settanta vescovi venuti dalle “periferie” di tutti i continenti per il convegno della Comunità di Sant’Egidio “Un popolo profetico per un nuovo umanesimo”.

I presuli stanno prestando servizio agli emarginati e ai poveri nelle carceri, nelle stazioni ferroviarie e della metropolitana e nelle mense della Caritas. L’iniziativa, promossa da Sant’Egidio, è stata presentata stamani a Papa Francesco durante l’Udienza generale nell’aula Paolo VI. I vescovi erano seduti accanto al Pontefice, che alla fine ha voluto salutarli uno ad uno. “Sono lieto di accogliervi – ha detto il Papa nell’aula Paolo VI – Vi auguro di ravvivare la fede nel Signore e di testimoniare con rinnovato entusiasmo la tensione evangelica verso le periferie e verso gli ultimi”.

Erano presenti vescovi dell’Europa, di tanti Paesi dell’Africa – da quelli in cui c’è la pace a quelli che vivono grandi difficoltà come Nigeria, Mali, Niger, Repubblica Democratica del Congo e il Malawi colpito recentemente dalle alluvioni. Insieme a loro anche i pastori di grandi nazioni dell’Asia, dove le comunità cristiane sono in minoranza, come Indonesia e Pakistan, e del Medio Oriente, con una significativa presenza dalla Siria in guerra.

Tra i rappresentanti dell’America Latina al convegno di Sant’Egidio, c’era all’udienza anche padre Jesus Delgado, che fu segretario di Oscar Arnulfo Romero, e che ha accolto qui a Roma con gioia, insieme alla Comunità, la notizia della beatificazione dell’arcivescovo di San Salvador, amico e difensore dei poveri, ucciso il 24 marzo 1980 davanti all’altare.

Sulla stessa scia della iniziativa di Sant’Egidio, al Papa è stato presentato un altro “particolare servizio agli ultimi” realizzato da quattro operatori fiorentini impegnati in prima linea nell’assistere e sostenere in particolare gli immigrati e i tanti giovani finiti in carcere per reati di droga. A Francesco – riferisce L’Osservatore Romano – è stato consegnato una copia del giornalino dei detenuti del penitenziario di Sollicciano, insieme a una lettera dei poveri che si ritrovano ogni domenica per proseguire l’esperienza della cosiddetta “messa di San Procolo”, avviata da Giorgio La Pira a Firenze nel 1934.

Al termine dell’Udienza, Bergoglio ha poi benedetto due stele di marmo destinate alla cattedrale di Avezzano, in occasione del centenario del terribile terremoto nella Marsica che provocò 30mila vittime. Le stele ritraggono i volti dei santi Luigi Orione e Luigi Guanella, tra i primi ad accorrere in soccorso della popolazione.

Il vescovo di Oslo, monsignor Bernt Ivar Eidsvig, ha poi presentato al Papa il progetto della costruzione della nuova cattedrale di Trondheim. Ad accompagnarlo una delegazione con mons. Georg Austen, segretario generale della Bonifatiuswerk. Significativo, poi, il saluto del Pontefice a due giovani borsisti della fondazione Nostra aetate del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso: la musulmana kazaka Baiturlina Assel e il buddista Varasami, originario del Myanmar.

Tra i presenti anche il cardinale francese André Vingt-Trois, che ha accompagnato i seminaristi di Parigi, e il cardinale canadese Gerald Cyprien Lacroix, che con l’arcivescovo di Montréal, monsignor Christian Lépine, ha illustrato al Santo Padre i progetti per le celebrazioni del 375° anniversario della città, previsto per il 2017, alla presenza del sindaco Denis Coderre.

Al Papa, infine, – riferisce sempre L’Osservatore Romano – sono stati consegnati quattro scatoloni con gli oltre quattromila disegni dei ragazzi delle scuole e delle parrocchie di Benevento, in risposta all’iniziativa del Festival della fede.

Al termine dell’udienza, infine, Papa Francesco ha abbracciato Lucia Annibali, la giovane donna sfregiata in volto con l’acido, che confida di aver vissuto “una forte esperienza spirituale personale”.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Zenit

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