Categorie: Pax et Justitia

Vescovi nel deserto di Amado. Nella ‘Lampedusa d’America’

Camminano come “immigranti clandestini” per ricordare le migliaia di vittime della “Lampedusa d’America”. I 9 vescovi statunitensi che dal 30 marzo si trovano nella frontiera con il Messico, in località Nogales (Arizona), per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgenza delle riforme del sistema migratorio del Paese, ma anche per ricordare le migliaia di vittime di questo dramma della “Lampedusa d’America”, ieri hanno celebrato diverse Eucaristie per le popolazioni locali, visitato alcune strutture come la “Casa di Nazareth” che offre aiuto e assistenza ai migranti e poi, simbolicamente, come se loro stessi fossero “immigranti clandestini”, hanno fatto una lunga camminata sulla sabbia del deserto di Amado.

I presuli, formando un cerchio, hanno pregato e hanno chiesto “al Dio dell’Amore e della Misericordia di dare a tutti la grazia di non essere mai indifferenti alle sofferenze dei fratelli”.

Mons. Gerald Kicanas (Tucson), che è stato accolto dalle popolazioni della Missione San Xavier del Bac, ha esortato tutti ad immaginare il dolore di tanti uomini, donne e bambini che alla ricerca di una vita migliore attraversano queste terre e che spesso invece trovano la morte. “Noi siamo qui, ha aggiunto mons. Kicanas, per esprimere solidarietà a questi nostri fratelli”. Parlando sulla riforma delle leggi che regolano i flussi migratori, mons. Kicanas ha chiesto di saper distinguere sempre con cura chi emigra perché cerca un futuro migliore per sé e per i suoi cari, da chi invece lo fa perché legato a diverse forme di delinquenza. Per il vescovo Kicanas una vera e umana riforma migratoria consentirà di indirizzare gli sforzi e le fatiche della polizia non contro chi vuole migrare perché cerca un lavoro, ma contro chi esporta il crimine. Intanto mons. Eusebio Elizondo, vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Seattle e responsabile del Comitato episcopale per le Migrazioni, ha voluto richiamare l’attenzione sul fatto che l’immigrazione è una questione “bilaterale che interessa noi, ma anche il Messico” e perciò ha auspicato un “dialogo serrato”  fra le due amministrazioni  sulla materia. di Luis Badilla*

*Terre D’America >>> www.terredamerica.com

Nella foto: Il cardinale di Boston Patrick O’Malley, tra i promotori dell’iniziativa

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