Pubblicità
HomeNewsTerra Sancta et OriensIl vescovo di Aleppo: i cristiani si radunano nonostante le bombe

Il vescovo di Aleppo: i cristiani si radunano nonostante le bombe

La guerra in Siria non ha pause. E’ di almeno 25 vittime il bilancio dell’esplosione di un’autobomba a nord di Aleppo contro il quartiere generale di una milizia locale. Sempre ad Aleppo, ieri, un ospedale pediatrico è stato colpito da bombardamenti aerei governativi, secondo la Bbc.

afp5994638_articolo

Almeno 21 persone sono rimaste uccise, tra cui cinque bambini. In questa situazione tragica, la piccola comunità cattolica resta al fianco della popolazione sofferente e non cessa di riunirsi per pregare per la pace. Ascoltiamo il vescovo caldeo di Aleppo, mons. Antoine Audo al microfono di Alessandro Gisotti per Radio Vaticana:

R. – Siamo in una situazione paradossale: da una parte ci sono le bombe, le difficoltà, le sofferenze che si leggono sui volti delle persone, dei bambini; dall’altro lato, nella Chiesa facciamo di tutto per continuare a vivere la fede, stare insieme, celebrare … Qui ad Aleppo ogni settimana abbiamo degli incontri con i catechisti, gli scout Boys, le famiglie … cerchiamo di cogliere ogni occasione per radunarci malgrado le difficoltà.

D. – Cercare di avere dei momenti di normalità in un momento che è tutto fuorché normale: ci riuscite, in qualche modo…

R. – Sì, facciamo in modo di stare insieme. Penso che sia la caratteristica dei cristiani: mettere al centro la Parola di Gesù nel Vangelo, radunarsi nel suo nome e così fare l’esperienza della presenza di Dio, della sua consolazione. E questo ci dà la forza di continuare la nostra vita.

siria_cristiani_persecuzioni




D. – Il Papa creerà cardinale il nunzio in Siria, mons. Zenari. Lui stesso, annunciando questa notizia, ha sottolineato che è il modo che lui trova più forte di far capire quanto sia vicino al popolo siriano. I cristiani in Siria hanno colto così, in questo senso, questo messaggio, cioè che attraverso il cardinale Zenari il Papa è in Siria?

R. – Sicuro! Penso che sia, prima di tutto, un messaggio per il popolo siriano in generale, non soltanto per i cristiani. E devo dire che anche per il governo e per l’opposizione questo è un messaggio molto forte da parte del Santo Padre, per dire che la Chiesa ha fiducia nella pace, nel futuro della Siria. Penso che questo sia il messaggio: nella persona del nunzio che rappresenta il Santo Padre, è un messaggio molto forte per la società in generale, per le Chiese in Siria, sia quella ortodossa sia quella cattolica. Per tutti è un messaggio molto importante.





Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome