“Il tempo fugge, l’eternità aspetta”. Il piccolo Carletto (Lolek) sedeva ogni mattina davanti alla tazza di latte caldo della colazione; fuori dai vetri della finestra, il muro laterale della chiesa parrocchiale, la meridiana e quella scritta in latino.
Sono di questo genere i ricordi d’infanzia che si fissano per sempre nella memoria e quando Lolek, da decenni divenuto papa Woytjla, tornò qui curvo e sofferente nel 2002, sapeva che era l’ultima volta che avrebbe visto quella meridiana.
La finestra, il tavolo della cucina e anche la tazza del latte sono ancora lì, in uno degli angoli più delicati e commoventi di quel piccolo, grande capolavoro che è il Museo della casa natale di Karol Woytjla. Siamo a Wadowice, paese del santo Papa, ormai quasi interamente consegnato alla memoria del famoso concittadino e chiamare capolavoro il museo inaugurato nel 2014 e costantemente aggiornato non è esagerato.
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Difficile infatti tenere insieme la conservazione di locali e suppellettili e l’installazione di ambienti con vere e proprie scenografie multimediali curate nei minimi dettagli. Il risultato è l’immersione in una modesta e dignitosa abitazione popolare della Polonia novecentesca abbinata a un collage di emozioni forti allestite dai museologi che qui hanno lavorato davvero al top.
Qualche esempio? Dai locali di abitazione si passa quasi senza soluzione di continuità a quelli dedicati alla vita di Karol Woytjla, con la ricostruzione degli ambienti di lavoro alla Solvay e con quella della cappella della prima messa clandestina dopo l’ordinazione. Evocativa la grande sala con l’impressionante animazione dei viaggi e delle destinazioni toccate, solenne quella con l’ambientazione di tutte le encicliche, da brividi il video della prima apparizione alla loggia di San Pietro con il famoso “se sbaglio mi corrigerete!”.
Ma il top (e molto lo lasciamo alla vostra scoperta) si raggiunge nella sala in cui si ripercorrono gli istanti dell’attentato del 13 maggio 1981, con i filmati dell’epoca, con l’abito di uno degli addetti presenti sulla jeep, macchiato di sangue, e con la pistola di Ali Agca, prestata in via eccezionale dalle autorità italiane.
Chi ha vissuto con commozione i grandi funerali di Giovanni Paolo II ricorderà certamente due particolari di fortissima presa: le vesti scarlatte dei cardinali frustate dal vento e le pagine del grande vangelo posato sulla bara, sfogliate anch’esse dal vento. Ebbene, gli sceneggiatori riproducono qui entrambe quelle immagini, con un allestimento che riprende la danza di quelle vesti rosse e con il filmato in primo piano del libro aperto e poi chiuso dalle raffiche.
Non occorre, infine, essere credenti per sostare pensosi nell’ultima sala, caratterizzata dal colore bianco. È il colore dominante di decine di migliaia di bigliettini, dal post-it al foglio a quadretti deposti in poche settimane sulla tomba di Woytjla; in tutte le lingue del mondo, letteralmente, si leggono suppliche, intenzioni, domande di grazie. Il lavoro, la famiglia, i figli, una malattia da combattere: una piccola summa delle domande dell’umanità mentre il tempo fugge e l’eternità aspetta.
Il museo
La visita si svolge solo a gruppi e con guida ufficiale parlante italiano. Prenotare sul sito scegliendo l’orario preferito non è obbligatorio ma fortemente consigliato: si rischia altrimenti di non riuscire ad entrare.
Arrivare
Wadowice è a 50 km da Cracovia, che si raggiunge in aereo dall’Italia con voli di Alitalia, Easyjet e Ryanair. Poi auto a noleggio o escursioni guidate. Per chi cercasse una brava guida che parla italiano per escursioni nell’intera regione e per visitare Cracovia: lentocha@interia.pl.
Dormire
A Cracovia, Puro Hotel. Oppure gli hotel della catena Ibis anche nella versioneIbis Budget.
Mangiare
A Wadowice, Ogrodowa, cucina semplice e veloce a pochi passi dalla parrocchiale e dalla casa-museo. Da non mancare la torta Papieska Kremowka, sorta di “diplomatica” a base di crema, molto amata da Lolek Woytjla. La trovate nello stesso locale o in qualsiasi panetteria e pasticceria del paese.
Dintorni
Oltre alla splendida Cracovia, chi viene da queste parti di solito visita anche il memoriale di Auschwitz – Birkenau e le famose miniere di sale di Wieliczka.
Info generali
– Su Wadowice in italiano: www.it.wadowice.pl/ita/
– Sulla Polonia: www.polonia.travel/it/citta/cracovia
Redazione Papaboys (Fonte www.lastampa.it/Marco Berchi)