Teologa e biblista, personalità di rilievo nel cattolicesimo francese contemporaneo, è stata la prima donna a ricevere nel 2014 il Premio Ratzinger. Sarà la biblista francese Anne-Marie Pelletier, docente di Sacra Scrittura ed Ermeneutica biblica, l’autrice delle meditazioni che saranno lette il prossimo 14 aprile, Venerdì Santo, durante il rito della Via Crucis presieduto dal Papa al Colosseo. Personalità molto nota e stimata nel cattolicesimo francese contemporaneo, la Pelletier – quinta donna a redigere i testi delle meditazioni della Via Crucis – ha ricevuto il Premio Ratzinger nel 2014. Le sue riflessioni saranno pubblicate in un volume della Libreria Editrice Vaticana.
Nata a Parigi il 13 giugno 1946, Anne-Marie Pelletier è sposata e ha tre figli. Ha conseguito nel 1986 il dottorato di Stato in Scienze delle religioni all’Università di Parigi VIII. Ha insegnato Linguistica generale e Letteratura comparata all’Università di Parigi X, poi Marne-la-Vallée, oltre che Teologia del matrimonio all’Istituto Cattolico di Parigi. Da molti anni insegna Sacra Scrittura ed Ermeneutica biblica allo Studio della Facoltà Notre Dame del Seminario di Parigi. Fino al 2013 ha avuto anche l’incarico di insegnamento della Bibbia all’Istituto Europeo di Scienze delle Religioni, inquadrato nell’École Pratique des Hautes Études di Parigi.
Molto estesa la sua produzione letteraria: nel campo dell’ermeneutica e dell’esegesi biblica si segnalano Lectures du Cantique des Cantiques. De l’énigme du sens aux figures du lecteur, del 1989; Lectures bibliques. Aux sources de la culture occidentale, del 1995, tradotto in italiano dalle Dehoniane con il titolo La Bibbia e l’Occidente; poi: D’âge en âge les Ecritures. La Bible et l’herméneutique contemporaine, del 2004; Le livre d’Isaïe, l’histoire au prisme de la prophétie, del 2008.
Riguardo alla questione delle donne nel cristianesimo e nella Chiesa, Anne-Marie Pelletier ha scritto due libri: Le christianisme et les femmes. Vingt siècles d’histoire, nel 2001, tradotto in italiano da Jaca Book con il titolo Il Cristianesimo e le donne, e Le signe de la femme, nel 2007. Numerosissimi anche i suoi articoli e le sue partecipazioni a opere collettive.
Consegnandole tre anni fa il Premio Ratzinger, il cardinale Camillo Ruini, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Ratzinger, aveva definito la studiosa francese «una personalità di forte rilievo nel cattolicesimo francese contemporaneo, che unisce a un meritato prestigio scientifico e a una grande e versatile vivacità culturale, un’autentica dedizione a cause assai importanti per la testimonianza cristiana nella società».
Fonte: La Stampa