Entriamo nella Basilica di San Francesco ad Assisi. Oggi parliamo della Chiesa Superiore. Una delle chiese più belle del mondo grazie al suo stile gotico e i numerosi affreschi di Giotto.
L’interno propone una sola navata a quattro campate di ampio respiro con largo transetto e abside poligonale. I pilastri che sostengono le volte si inseriscono quasi nella parete con le loro polistili linee ascendenti a fasci di colonnine su cui poggiano senza grossi sforzi i costoloni delle volte a crociera. Le pareti, con un’ascendenza calma ed ampia, ad una certa altezza rientrano formando un ballatoio che corre lungo la navata e, nella parete della facciata, sale sopra il portale sottostante il rosone. L’insieme architettonico crea un senso di luminosità, di colore, di serenità che contrasta fortemente con l’austerità della Chiesa Inferiore. Dal profondo dell’essere turbato dal peccato e dalle passioni nasce, al contatto purificatore di Francesco, un respiro di liberazione e di gioia pura.
Se si vuol capire lo spirito religioso e artistico di questa chiesa occorre tener presente che i francescani si dedicavano particolarmente l’istruzione religiosa del popolo minuto. Perciò essi, da bravi maestri, oltre alla parola parlata, usavano la parola dipinta. L’immagine visiva fu sempre uno strumento didattico efficacissimo, usato dalla Chiesa sia per i dotti che per i semplici, i quali sono più colpiti dalle figure che dai discorsi. Ecco perchè le chiese dei Medio Evo e particolarmente quelle francescane e domenicane furono spesso ricoperte di pitture. Al popolo, per lo più analfabeta che non sapeva o non poteva leggere un testo scritto, veniva offerto un testo dipinto sulle pareti. La decorazione pittorica della chiesa francescana non aveva scopi ornativi, ma didattici, e perciò veniva chiamata la Bibbia dei poveri. Vi si trovavano infatti descritti e rappresentati, per episodi salienti, tutti i testi della Rivelazione divina.
Il grandioso ciclo pittorico della Chiesa Superiore è il più unitario e logico che si conosca, e si presenta come un’opera storica e religiosa. Tutto l’insieme della decorazione esprime, con ordine rigoroso ed evidente, l’unità e la finalità della Chiesa raffigurata concretamente nell’edificio della Basilica, costruita in forma di Croce, cioè sulla passione dell’Uomo-Dio. Il centro della Chiesa è costituito dall’Altare, cioè del mistico Calvario, sul quale il Cristo rinnova il suo sacrificio. Nelle Vele sopra l’altare sono rappresentati i propagatori del messaggio di Gesù, i Quattro Evangelisti, opera di Cimabue, con lo sfondo delle città capoluoghi di quelle regioni nelle quali si svolse il loro insegnamento. Alla destra del Cristo vivente si svolge la raffigurazione della Chiesa celeste, per mezzo delle simboliche visioni del Libro dell’Apocalisse.
La grande scena della Crocifissione, di Cimabue, nella parete di destra, ricorda ai fedeli che Gesù, per vincere il peccato, si è immolato sulla Croce. A sinistra dell’altare è rappresentata, nelle storie di San Pietro e di San Paolo, la vicenda della Chiesa terrena. Anche in questo braccio si trova una Crocifissione. Intermediaria fra la Chiesa celeste e la Chiesa terrestre è Maria, alla quale è riservata la parte centrale del Coro. Lungo la navata, nelle due zone a lato si sviluppano gli episodi del Vecchio Testamento, a sinistra, e del Nuovo Testamento, a destra. La Bibbia dei poveri è così compiuta.
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Ma c’era una aggiunta da fare alla Bibbia dei poveri, ed era la Storia di san Francesco, cioè la storia dell’alter Christus che ripeteva nella propria vita la gaudiosa, dolorosa e gloriosa vita del Salvatore, dalla nascita alle stigmate sul monte della Verna. A questo punto occorre soffermarsi e considerare l’arte insigne dei due massimi pittori della Basilica di San Francesco.
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