Tv2000 ha trasmesso in esclusiva le immagini della ricognizione dei resti mortali di San Francesco d’Assisi avvenuta lo scorso 25 marzo. La tomba venne aperta nel massimo riserbo lontano da riflettori e curiosi. L’emittente della Cei oggi mostra nel video esclusivo i resti, ridotti allo stato di scheletro, del santo.
Nelle immagini anche la lastra di travertino del sepolcro contenente il sarcofago in bronzo che dal 1820, per volontà di Pio VII, ne custodisce le spoglie, e la cassa in plexiglass, nella quale, durante la ricognizione del 1978 l’ossigeno è stato sostituito dall’azoto, per rendere neutro l’ambiente di conservazione. Al momento solenne, nella cripta della Basilica inferiore di Assisi, hanno assistito 150 frati francescani intonando il canto Laudato Sii in omaggio al proprio ‘padre’. Un evento raro accaduto solo quattro volte in otto secoli.
“Il custode – ha detto padre Enzo Fortunato, il direttore della Rivista San Francesco di Assisi al microfono del giornalista di Tv2000, Fabio Bolzetta – ha convocato tutte le famiglie francescane presenti ad Assisi, si è vissuto un momento di preghiera e ci si è recati in pellegrinaggio nella cripta di san Francesco. È stato come rivedere la scelta della nostra vita, come rivedere il papà che ci attendeva per incoraggiarci nel cammino, per andare avanti.
È stato un silenzio molto forte che ha accompagnato questi momenti. Il custode ha comunicato con una riunione solenne, ci ha detto che era arrivato il tempo per verificare le condizioni del corpo di san Francesco, doveva avvenire tutto in gran segreto per non creare clamore”.
Alla ricognizione insieme a Padre Mauro Gambetti, custode Sacro Convento di Assisi, ha preso parte l’unico laico, il professore Nicolò Valentino Miani, il medico che ha guidato le tre ricognizioni del 1978, 1994 e l’ultima del 25 marzo scorso, che ha constatato che negli ultimi 37 anni non vi siano stati cambiamenti di rilievo e che il corpo sia in buona conservazione.
All’interno del Convento l’inviato di Tv2000 ha incontrato padre Vladimiro Penev, 89enne arrivato ad Assisi dall’Ungheria nel 1938 e che ha assistito all’ultima e alla prima ricognizione del 1978.
“Purtroppo del corpo del santo – ha rivelato padre Vladimiro – era rimasta allora soltanto la cenere, le ossa erano dentro la cassa. A quei tempi hanno raccolto tutta la cenere che era dentro la cassa e l’hanno messa in un’ampolla. E mi ricordo che in quei tempi c’erano gli esercizi spirituali, vi erano tanti frati cappuccini, padri francescani dell’Osservanza e con grande commozione ci siamo riuniti attorno. Una emozione durata giorni”.
“I medici che hanno esaminato il corpo – ha aggiunto padre Vladimiro – ci hanno detto che da queste ossa si vede proprio che san francesco aveva grandi dolori ai piedi. I suoi piedi erano diventati a forma di barca, inarcati per non sentire il dolore sulla punta dei piedi. Santa Chiara infatti gli aveva realizzato delle pantofole molto spesse, ora esposte tra le sue reliquie, per non toccare per terra e avere dolore. Siamo suoi figli e la cosa più bella e vedere la tomba del proprio padre”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Il Sismografo / TV2000 per le immagini
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