20 anni fa, il 18 luglio 1994, un attentato antiebraico insanguinò le strade di Buenos Aires. Papa Francesco ricorda l’accaduto con un videomessaggio.
“Il terrorismo è una follia. Il terrorismo sa soltanto uccidere, non sa costruire, distrugge”: è quanto afferma Papa Francesco in un videomessaggio registrato per il ventesimo anniversario dell’attentato contro la sede dell’Amia (Assiociación Mutual Istraelita Argentina), avvenuto a Buenos Aires il 18 luglio 1994. Quel giorno un furgone carico di tritolo esplose nel parcheggio seminterrato dell’edificio ospitante gli uffici dell’Associazione, causando 85 vittime e oltre 200 feriti. Il video-messaggio è stato registrato, con un telefono cellulare, da Claudio Epelman, direttore del Congresso ebraico latinoamericano, che nei giorni scorsi si è recato in visita dal Pontefice.
“A venti anni dalla tragedia dell’Amia – dice Papa Francesco – desidero esprimere la mia vicinanza alla comunità israelita argentina e tutti i familiari delle vittime, sia esse ebree o cristiane”. Ricordando, quindi le tante “vite stroncate, le speranze distrutte, le rovine” provocate dall’attentato, il Pontefice ribadisce che “Buenos Aires è una città che ha bisogno di piangere, che ancora non ha pianto abbastanza”, perché “siamo molto inclini ad archiviare le cose, a non farci carico delle storie, delle sofferenze, delle cose che potevano essere belle e non lo sono state”.
Per questo, sottolinea Papa Francesco, “ci costa tanto intraprendere la strada della giustizia, per affrontare i danni che tale tragedia ha inflitto nella società”. Di qui, “il desiderio di giustizia” espresso dal Pontefice ed il suo appello: “Si faccia giustizia”. Il messaggio si conclude con la preghiera del Papa in suffragio delle vittime e con la benedizione per le loro famiglie.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana