Papa Francesco, a due giorni dalla partenza per il suo 29 esimo viaggio apostolico, in Bulgaria e Macedonia del Nord dal 5 al 7 maggio, saluta con un videomessaggio il popolo bulgaro e parla di un pellegrinaggio “sulle orme di san Giovanni Paolo II” e “nella memoria di san Giovanni XXIII”
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Un pellegrinaggio “nel segno della fede, dell’unità e della pace”, sulle orme di san Giovanni Paolo II e nella memoria di san Giovanni XXIII, i due Papi che Francesco ha canonizzato insieme il 27 aprile 2014, alla presenza del Papa emerito Benedetto XVII. Così Papa Francesco parla della prima tappa del suo 29 esimo viaggio apostolico, quella in Bulgaria, in un videomessaggio al popolo del Paese europeo, che incontra dal 5 al 7 maggio.
Venire in Bulgaria sarà per me e per i miei collaboratori un pellegrinaggio nel segno della fede, dell’unità e della pace. Infatti, la vostra terra è patria di testimoni della fede, fin dai tempi in cui i Santi fratelli Cirillo e Metodio vi seminarono il Vangelo: una semina feconda, che ha portato frutti abbondanti anche nei periodi difficili del secolo scorso.
Parole che “ripeteva spesso san Giovanni Paolo II”, ricorda ancora il Papa, “che tanto si è prodigato perché l’Europa riscoprisse la forza liberatrice di Cristo; e anche perché potesse riprendere a respirare con i suoi due polmoni”. Papa Wojtyla è stato il primo Pontefice a visitare il Paese, toccando Sofia e Plovdiv, dal 23 al 26 maggio 2002
Sulle sue orme avrò la gioia di incontrare Sua Santità il Patriarca e il Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Bulgara. Insieme manifesteremo la volontà di seguire il Signore Gesù nel cammino della comunione fraterna tra tutti i cristiani.
Quindi Francesco ricorda monsignor Angelo Roncalli, il futuro Papa Giovanni XXIII, che nel 1925 da visitatore apostolico, e dal 1931 al 1934 come primo delegato apostolico, contribuì alla riorganizzazione della Chiesa bulgara.
Il mio pellegrinaggio sarà tutto nella memoria del Santo Papa Giovanni XXIII, che nei quasi dieci anni trascorsi a Sofia come Delegato Apostolico ha creato col vostro popolo un legame di stima e di affetto che dura tutt’ora. Egli è stato uomo di fede, di comunione e di pace. Per questo ho scelto come motto del Viaggio il titolo della sua storica Enciclica “Pacem in terris – Mir na zemyata” .
Il Papa si congeda dai bulgari chiedendo di essere accompagnato dalla loro preghiera e pregando Dio di concedere “pace e prosperità alla Bulgaria”.
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