Gesù, dolce Bambino, tu sei ricco di amore e santità. Tu vedi le mie necessità. Tu sei fiamma di carità: purifica il mio cuore da tutto ciò che non è conforme al tuo cuore santissimo. Tu sei la santità increata: ricolmami di grazie fecondatrici di progresso vero nello spirito.
Vieni Gesù, ho tante cose da dirti, tante pene da confidarti, tanti desideri, tante promesse, tante speranze. Ti voglio adorare, ti voglio baciare in fronte, o piccolo Gesù, mio Salvatore. Voglio darmi a te per sempre. Vieni, o Gesù, non tardare oltre. Accetta il mio invito. Vieni!
Vieni Gesù, la tua venuta a Betlemme portò gioia al mondo e ad ogni cuore d’uomo. Vieni a donarci la stessa gioia, la stessa pace; quella che brami darci.
Vieni per darci la buona novella che Dio ci ama, che Dio è amore. Allo stesso modo tu vuoi che ci amiamo vicendevolmente, che diamo la nostra vita gli uni per gli altri, come tu hai dato la tua. Fa’ che, guardando la mangiatoia, ci lasciamo conquistare dal tuo tenero amore e lo viviamo tra noi.
Fratelli e sorelle di ogni parte della terra! Se Dio ci ha tanto amati da farsi uomo con noi, dobbiamo amarci a vicenda, fino a condividere con gli altri ciò che a ciascuno è dato per la gioia di tutti! Solo l’amore che si fa dono, ci ricorda Giovanni Paolo Il, può trasformare il nostro pianeta, volgendo le menti e i cuori a pensieri di fraternità e di pace.
Uomini e donne di tutto il mondo, Cristo ci chiede di amarci. Questo è il messaggio del Natale, questo è l’augurio che a tutti rivolgo dal profondo del cuore”. “Per noi e per la nostra salvezza si è fatto uomo”. Quando ci inginocchiamo durante la liturgia del Natale pronunciando le suddette parole del Credo, diventiamo simili ai pastori di Betlemme. Loro per primi si sono trovati nel raggio di questo mistero, che illumina le tenebre della storia dell’uomo sulla terra… Mediante questa luce si è svelato, davanti a loro il mistero inscrutabile. Essi lo hanno accolto. Sono andati nella sua direzione, si sono avvicinati ad esso. Hanno trovato “un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”: nel visibile hanno riconosciuto l’invisibile. Sono diventati i primi testimoni del Mistero. Da questa prima testimonianza fluisce ampiamente verso il mondo l’invito: “Cristo è nato per noi, venite adoriamo”. Venite. Adoriamo. Invita all’adorazione il mistero di Dio, che si è fatto uomo. (Dai discorsi di Giovanni Paolo II)
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