Per anni ha vissuto in isolamento, al confino, in un campo di prigionia immerso nella foresta. Gli anni di carcere lo hanno segnato nel profondo, lasciandolo quasi incapace di ascoltare, cieco dall’occhio sinistro e con forti problemi di vista a quello destro. Il 22 marzo 2014, dopo quasi 39 anni, egli ha potuto riacquistare la piena libertà, in seguito all’amnistia concessa dal presidente vietnamita Truong Tan Sang; un atto di carità per le condizioni di salute più che una riabilitazione politica, come conferma il figlio, per le gravi malattie di cui il padre soffre da tempo. Nei giorni scorsi egli ha voluto raccontare la propria esperienza in carcere al giornale Catholic News, affrontando con particolare passione il tema della fede e della conversione al cristianesimo durante la prigionia. “Il rito del battesimo, avvenuto in carcere, risale alla Pasqua del 1986, ormai 26 anni fa, dalle mani di p. Jospeh Nguyen, un gesuita”.
Il religioso gli ha insegnato i fondamenti del cristianesimo, le preghiere e il catechismo. Ogni giorno ha recitato sette Rosari e cinque volte la Via Crucis.A quanti lo avvicinavano in prigione, egli era solito ripetere di essere “legato da una lunga catena di 90 anelli. Ho fatto sì che la catena diventasse il mio personalissimo Rosario, con 50 anelli. Questo è mio primo Rosario… forse il ‘più duro’ al mondo”. Un compagno di cella, fratello Paul, gli ha regalato una piccola croce fatta con noci di cocco, e “ho anche composto un canto dedicato alla Santa Croce: La Santa Croce viene a me, dagli abissi più profondi del mondo […] che mi ha sostenuto in questa prigione terrena”. E aggiunge: “Ho sempre creduto nell’amore di Dio”. Libero dai vincoli e dalle catene delle prigioni comuniste, il poeta e dissidente vietnamita confessa che “l’amore di Dio e della Madonna mi hanno cambiato. Non provo più rancore per i miei ‘fratelli e sorelle’ (del regime). Abbiamo tutti le medesime radici. Discendiamo tutti da re Hùng Vương. Per questo dobbiamo amarci l’un l’altro. E una volta di più credo nella Trinità e nella Vergine Maria. Che mi ha aiutato a superare le insidie del destino e mi ha impedito di farla finita uccidendomi durante gli anni in carcere”. a cura della Redazione Papaboys *
* La fonte dell’articolo è tratta da: asianews
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