Vincenzo Curtale e la vita senza “grazie” dei sopravvissuti

Mentre continuano le polemiche per l’assenza di bagnini che, ad Oristano, hanno costretto Vincenzo Curtale a salvare eroicamente tre persone finendo poi per morire a propria volta di infarto, dilaga l’indignazione perché ai funerali del loro salvatore, nessuno dei tre salvati era presente nemmeno con un fiore.

”Sappiamo solo che la signora e la figlia abitano nella zona di Padova, ma niente di più. Dell’uomo, che a sua volta stava rischiando di morire tra le onde, non conosciamo neanche il nome”. Questo comportamento è davvero incredibile: “Enzo – dicono gli amici – è morto per salvarli dalle correnti e loro non si sono mai fatti sentire”.

Le persone salvate sono sparite. Subito. Volatilizzate. Vive ma anonime. Neanche un grazie dopo essersi riprese. Neanche un timido e delicato contatto con la famiglia del loro salvatore. Cosa ci succede? Che cancro interiore ci uccide pure quando veniamo salvati? Se non dico grazie, se non sosto davanti alla bara di chi ha fatto a scambio della sua vita con la mia, se non sento il dovere di restituire un po’ di pace con la mia gratitudine a chi piange il proprio caro, cosa mi sta divorando?
Se nemmeno aver visto la morte in faccia, mi fa alzare il viso verso l’altro, chi potrà salvarmi dal mio egoismo?

Non saper dire grazie è egoismo. Non è maleducazione. Forse è proprio la grandezza del dono che quest’uomo ha fatto, a schiacciare e spaventare. La vita. Addirittura la vita. “Nella vita nessuno ti regala nulla” dice il padre al figlio che prende la prima fregatura. Figurati allora se qualcuno, allora, ti regala la vita, la propria vita. Non ci siamo abituati. Che si fa?

Si diventa ingrati non facendo cose cattive, ma non facendo nulla. Si diventa cinici non disprezzando ma tacendo. Come fare a ritrovare la grazia di un Grazie? Dov’è finita la mia capacità di gratitudine? Come faccio a riconoscermi debitore, gran debitore? Forse imparando a trovare il tempo, il piccolo tempo quotidiano, per ringraziare chi mi è accanto per una cosa piccola. La porta dell’ascensore tenuta aperta o il posto del parcheggio. Cerchiamo il tempo per ringraziare. Non è solo per essere educati: è per essere vivi.

Di Don Mauro Leonardi

Articolo tratto da L’Huffingtonpost

Ultimi articoli

Vergine Santa, liberaci presto dal ‘nodo della guerra’! Preghiera potente, della notte a Maria che scioglie i nodi

La preghiera a Maria che scioglie i nodi è una delle suppliche più usate dai cristiani per chiedere aiuto alla…

14 Dicembre 2024

‘Asciuga Bambino Gesù le lacrime dei fanciulli!’. La toccante preghiera di Giovanni Paolo II da recitare durante questo Avvento

'Asciuga Bambino Gesù le lacrime dei fanciulli!'. Recitiamo in questo tempo di Avvento la preghiera più dolce di San Giovani…

9 Dicembre 2024

La potente supplica di Padre Pio, per avere sostegno nella prova. Recitala oggi, 9 dicembre

Una nuova settimana in compagnia di Padre Pio Leggi le frasi di Padre Pio e invoca la sua potente intercessione…

9 Dicembre 2024

La preghiera della domenica sera alla Madonna di Lourdes: ‘Io sono l’Immacolata Concezione’

Benvenuti sul sito www.papaboys.org! Siamo lieti di presentarvi la preghiera della sera alla Madonna di Lourdes, intitolata 'Io sono l'Immacolata…

8 Dicembre 2024

Il giornalista siciliano Di Salvo Salvatore riceve il premio internazionale giornalisti Campania Terra Felix

POZZUOLI - Assegnato al giornalista siciliano Salvatore Di Salvo, segretario nazionale dell’Ucsi e Tesoriere dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia,  il…

8 Dicembre 2024

La preghiera di Giovanni Paolo II all’Immacolata che ancora oggi ci commuove. Recitala oggi, 8 dicembre 2024

La preghiera all' Immacolata di Giovanni Paolo II Una potente supplica di Giovanni Paolo II a Maria Santissima.. Il testo:…

8 Dicembre 2024