Nel brano “La canzone di Medjugorje”, usa una metafora che dice “Le fontane chiuse”. Può spiegarci meglio a cosa si riferisce?
Per “fontane chiuse”, mi riferisco a quei pellegrini che quando vanno a Medjugorje, inizialmente, hanno le anime chiuse. Poi una volta arrivati lì, le loro anime si aprono e si accendono come le candele.
Scrivere nella canzone “mille e mille anime chiuse e mille e mille anime accese”, non mi piaceva, così ho pensato di scrivere “mille e mille fontane chiuse e mille e mille candele accese”.
L’arte è bella anche quando c’è un po’ di mistero. Ognuno è libero d’interpretarla a modo proprio.
Inoltre insegno musica a dei ragazzi.
Lei è stato 7 volte a Medjugorje. Da qui deduco che per lei, sarà un pellegrinaggio speciale, dove incontra l’amore di Maria.
Può dirci, cosa ha scaturito nella sua vita questo pellegrinaggio mariano?
Sono stato chiamato ad andare a Medjugorje, penso come tutti quelli che vanno lì. Quando sono stato chiamato da Maria, avevo 60 anni.
La chiamata è stata veramente magnifica.
Avevo detto ad un mio amico di prenderci una pausa dall’insegnamento, e andare a sciare un giorno. Il mio amico accettò e portò con se un altro amico. Siamo andati a Campofelice, un posto che si trova vicino L’Aquila.
Era di settimana, quindi a sciare c’erano poche persone. Mi sono trovato con questo amico del mio amico, e abbiamo avuto modo di conoscerci. Gli dissi che era bello stare a sciare mentre tutti gli altri sono a lavoro, sembrava di essere in paradiso dalla tranquillità che c’era.
Lui mi disse che fra 10 giorni andava in un posto più bello di questo.
A quel punto gli dissi che se c’era posto volevo andare con lui, così restammo che doveva informarsi se era rimasto qualche posto libero.
Dopo 5 giorni mi chiamò e mi disse che si erano liberati 2 posti. Io accettai (ancora non sapevo di andare a Medjugorje).
Così mi ritrovo su un autobus. Una signora mi diede un rosario e un librettino delle preghiere. Da lì capii che era un pellegrinaggio.
Io odiavo i pellegrinaggi.
Non mi andava di stare con altra gente, ero un po’ snob, e perciò volevo scendere.
Poi invece, sono rimasto e mi sono fatto trasportare in silenzio, da questo autobus ed ho vissuto tutto in disparte, aspettando che succedesse qualcosa.
Qualcosa effettivamente è successo.
Quello che ho scritto nella canzone di Medjugorje, sono delle cose che tutti si ci ritrovano. C’è una luce diversa a Medjugorje.
Quando mi sono imbattuto con la preghiera, all’inizio avevo paura, perché era da tanti anni che non andavo in chiesa e non pregavo.
Cercavo dappertutto, qualche cosa che mi riempisse e non la trovavo. Invece l’avevo proprio sotto gli occhi.
Medjugorje per me, è stato scoprire la fede.
La chiamata di Maria è stata fortissima e bellissima, perché oggi con tutti i giovani, nei concerti che facciamo, è cambiato tutto.
Come cerca di trasmettere, l’amore della Mamma Celeste agli altri?
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