Vittorio Sgarbi sui crocifissi tolti dalle classi: ‘Cristo è un simbolo della Storia, a chi dà fastidio?’
Riportiamo da leggo.it una breve intervista al critico Vittorio Sgarbi sulla questione dei crocifissi tolti dalle aule scolastiche. Ecco cosa ne pensa:
Vittorio Sgarbi, critico d’arte e politico: come vede la presenza del crocifisso in aula?
«Non ci vedo niente di singolare, anzi. E’ un simbolo che appartiene alla nostra tradizione di Paese cristiano: è un’idiozia scambiare la fede personale con la Storia».
Non lede i diritti dei laici?
«I laici sono anti-clericali, non sono anti-cristiani. C’è una bella differenza: Cristo è un personaggio storico che ha cambiato il mondo. A qualcuno verrebbe mai in mente di togliere dal muro di una scuola il ritratto di Leopardi, di Socrate o di Platone? Non credo. Allora mi chiedo: perché l’immagine di Cristo dà tanto fastidio?».
Il crocifiso allora resti dov’è, in classe?
«Si. Basti pensare che la storia si divide in ante Cristo e dopo Cristo: i ragazzi sono abituati a studiarla così. Natalia Ginzburg in un articolo uscito sull’Unità nel 1988 chiedeva di non togliere il crocifisso dalle classi. Ed era ebrea e comunista».
di Lorena Loianico