Termini.Tv è il primo canale online che dà voce ogni giorno a chi transita o “abita” nel principale scalo ferroviario di Roma e d’Italia. Fondata da un gruppo di giornalisti, vuole combattere la chiusura verso l’altro narrando storie di migranti, senzatetto ma anche turisti e pendolari.
Francesco Conte passa le sue giornate alla stazione Termini di Roma: dalla mattina alla sera e a volte anche di notte, osserva le persone che corrono lungo i binari, sostano nei bar, siedono stanche sulle panchine. Parla con migranti, turisti, pendolari, senzatetto e con la sua telecamera raccoglie le loro storie. È nata in questo modo Termini.Tv, il primo canale online che racconta la realtà dentro e intorno alla principale stazione ferroviaria italiana, dove si stima che transitino 500 mila persone al giorno.
“Termini è come un grande quartiere dove abita una umanità che arriva da tutto il mondo. Cerchiamo di combattere la paura dell’altro, la chiusura verso chi non si conosce narrando le vite di chi attraversa questo posto”, racconta Conte, fondatore della web-tv nata ad aprile. Insieme a lui, ci sono altri giornalisti, film-maker e fotografi. “Le storie arrivano senza che le cerchiamo, noi diamo loro una voce e un volto”. La sede si trova sotto al binario 24, in una piccola stanza che fino a qualche anno fa era il luogo in cui i ferrovieri si incontravano dopo il lavoro. Dividono lo spazio con un gruppo di ballerini e musicisti, la compagnia di Termini Underground. Sopra di loro sfrecciano i treni che portano a Fiumicino. I video durano tutti pochi minuti e sono sottotitolati in inglese. “Creiamo dei piccoli racconti che però hanno un carattere internazionale. Questo progetto è unico al mondo”.
Francesco e il suo gruppo hanno lanciato anche l’iniziativa del “caffè sospeso”: un caffè offerto a chi vuole condividere una parte della sua vita davanti alla telecamera. E le storie particolari raccolte in questo modo non mancano. Ci sono quelle dei senzatetto che ogni notte dormono lungo la adiacente via Marsala e che spesso sono svegliati dai ragazzini delle scuole in gita a Roma che dai balconi degli hotel puntano i laser sui loro occhi; ci sono quelle di chi lavora al Luiss Enlabs, un acceleratore di start up che sorge proprio sopra la stazione; quelle degli innamorati che vivono a distanza e si ritrovano a Termini; quella di una anziana signora che coltiva un orto lungo i binari, ma anche quelle di chi arriva per la prima volta a Roma. “Ho lasciato la telecamera ad una ragazza canadese che ha raccontato a suo modo il primo impatto con Termini”, racconta Francesco.
Ogni filmato raggiunge le duemila visualizzazioni. “Siamo partiti da poco ma speriamo di continuare a crescere. In pochi mesi abbiamo accumulato 500 ore di girato. Il nostro è un giornalismo di strada e a ottobre apriremo dei corsi per i giovani che si avvicinano a questa professione”. Un giornalismo che parte dalle persone e si sporca le mani. “Ognuno ha qualcosa da raccontare, basta avere il tempo di ascoltare”.
Redazione Papaboys (Fonte www.redattoresociale.it/Maria Gabriella Lanza)