Il dato dei contagi da coronavirus “mostra una curva terrificante. O la pieghiamo, o andiamo in difficoltà”. A chiarirlo è il ministro della Salute, Roberto Speranza, secondo il quale “abbiamo 48 ore per provare a dare una stretta ulteriore”, anche perché ci sono ancora troppe persone in giro.
E sulla scuola spiega che va la didattica in presenza va difesa il più possibile, ma in un contesto di epidemia “non è intangibile”.
Il ministro dell’interno Lamorgese: “Il lockdown è l’extrema ratio”
Se l’Italia finirà in lockdown come già altre nazioni europee “dipenderà dall’andamento della curva epidemiologica che è influenzata dai comportamenti individuali e collettivi”. A chiarirlo, in un’intervista a Repubblica, è il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, secondo la quale “il lockdown è l’extrema ratio”.
Il premier Conte, in serata il nuovo DCPM
Allo studio la chiusura dei confini delle Regioni a più alto rischio (o di tutte le Regioni) per evitare la diffusione del contagio, ma il Cts l’ha bocciata («meglio interventi provinciali) e dunque questa ipotesi dovrebbe tramontare. Possibile una stretta su alcune attività, come parrucchieri, centri estetici e la riduzione degli orari di apertura dei negozi.
Più l’introduzione della didattica a distanza anche per le scuole medie e maggiori risorse per i Covid-Hospital.
Non solo. Oggi, in un incontro tra il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, i governatori, i rappresentanti di Comuni e Province, potrebbe essere decisa l’istituzione di «zone rosse mirate» nelle città o nelle aree più colpite dal virus come Milano, Napoli, Genova, Torino e in parte del Nord-Est. L’imperativo: «Fermare il contagio».