La testimonianza che segue è stata scritta da K. Albert Little, 30enne canadese, cristiano evangelico (qui la sua pagina Facebook) che, nella Pasqua di due anni fa1, ha chiesto il battesimo cattolico. Ha voluto riproporre questo scritto anche quest’anno, spiegando: «Questo post è stato originariamente scritto per il mio blog personale nella Pasqua del 2015. Questa Pasqua segna il mio primo anno come cattolico ed è anche motivo di grande festa perché quest’anno anche la mia bella moglie si unirà alla Chiesa proprio nella notte di Pasqua. Poche settimane più tardi battezzeremo anche nostro figlio».
Dopo una radicale conversione a Cristo, all’età di quindici anni ho vissuto come un protestante evangelico genuinamente devoto, cercando seriamente di vivere il messaggio di Cristo nella mia vita, come meglio potevo. Questa Pasqua, dopo un lungo viaggio, diventerò cattolico, il mio viaggio è iniziato quando un pastore protestante mi ha posto la domanda: “Che cosa è più importante, la Bibbia o la tradizione?”. La mia risposta è stata tipicamente protestante: “La Bibbia, naturalmente”.“Ma chi ha messo insieme la Bibbia?”. Lo ha fatto la tradizione della Chiesa, naturalmente, e la sua risposta è stata come una rivelazione.
Il mio viaggio è durato quasi un decennio, ho conosciuto un sacerdote e alcuni amici cattolici, ma il cattolicesimo non era affascinante per me, almeno fino a quando non ho cominciato a leggere alcuni autori cattolici, invece di leggere ciò che pensavano gli autori protestanti -o credevano di sapere-, sul cattolicesimo. Ho scoperto che gran parte di ciò che sapevo del cattolicesimo era impreciso, per non dire altro, se avessi saputo quello che i cattolici realmente credono, sarei diventato cattolico molto prima. Alla Chiesa mi hanno condotto autori come Louis Bouyer, Papa Benedetto XVI, Scott Hahn, Stephen Ray, e GK Chesterton. Si è trattata di una conversione intellettuale, solo successivamente ho iniziato anche a vivere come cattolico, andando a Messa, recitando il Rosario e seguendo la Liturgia delle Ore. Se dovessi distillare il mio viaggio in poche parole direi questo: mi sono convertito perché ho trovato che la fede cattolica è soddisfacente dal punto di vista storico, intellettuale, spirituale ed estetico.
La Chiesa cattolica è storicamente soddisfacente. Essa è quello che Gesù aveva in mente: quando diede a Pietro e agli apostoli il potere di legare e sciogliere, di rimettere i peccati e scacciare i demoni, incaricandoli di avere cura del popolo di Dio, essi hanno fatto proprio questo. La chiesa primitiva aveva una chiara e autorevole struttura. E’ ancora più chiaro tutto questo se si leggono gli scritti dei Padri della Chiesa, i diretti successori degli Apostoli. L’autoritaria e gerarchica struttura della Chiesa primitiva era chiaramente cattolica e tale struttura è stata trasmessa nel corso dei secoli degli ultimi due millenni. La Chiesa cattolica vanta questa discendenza, essa è storicamente soddisfacente perché è storicamente fondata, può chiaramente far risalire le sue radici fino ai primi apostoli e alla promessa di Cristo di costruire una Chiesa e di non lasciare che qualcosa prevalga su essa.
La Chiesa cattolica è intellettualmente soddisfacente. Quello che ho trovato nel cattolicesimo, al contrario di tutto ciò che ho incontrato nella mia fede evangelica, è stata una teologia senza pari, intelligente, completa e coerente verso il mondo. Una prospettiva che è stata sottoposta a duemila anni di controllo e costante affinamento. Quando ero evangelico ero in balia di me stesso su questioni di teologia, di moralità e di spiritualità perché non c’è alcun magistero nel mondo evangelico, nessuna vera autorità, ogni chiesa locale e congregazione fa per sé. E anche all’interno di ogni congregazione le interpretazioni teologie più importanti possono differire notevolmente. In ultima analisi, da evangelico distillavo la mia personale teologia mentre da cattolico, gli insegnamenti della Chiesa -basati sull’autorità che Gesù ha conferito ai primi apostoli-, hanno la capacità di parlare in via definitiva sulla moralità, sulla spiritualità e sulla teologia. E ciò che la Chiesa presenta è una chiara e coerente teologia, resistente all’analisi più intellettualmente rigorosa.
La Chiesa cattolica è spiritualmente soddisfacente. Se mi avessero chiesto qualcosa sulla spiritualità cattolica prima di intraprendere il mio viaggio, avrei risposto che si trattava di una spiritualità vuota, che la maggior parte dei cattolici scalda semplicemente le panche alla domenica, che pregano davanti alle statue e non conoscono la Bibbia. Mentre alcune di queste cose possono certamente essere vere per molti cattolici, lo stesso si può dire per i cristiani protestanti. Basti dire che, quando ho iniziato a scavare nella spiritualità cattolica, sono rimasto scioccato, ad esempio ho scoperto che la Messa è offerta tutti i giorni presso la maggior parte delle parrocchie, i devoti cattolici possono andare in chiesa tutti i giorni!Inoltre, la spiritualità cattolica è antica di duemila anni e comprende una miriade di pratiche e tradizioni arricchenti. Ho approfondito ad esempio il metodo ignaziano, introdotta da Sant’Ignazio nel 15° secolo, il cattolicesimo mi ha aperto la porta ad un’antica e robusta spiritualità praticata da alcuni tra i primissimi cristiani e portata avanti ancora oggi. In nessun modo fa diminuire la pietà che ho vissuto quando ero evangelico anzi, essa è invece migliorata.
La Chiesa cattolica è esteticamente soddisfacente. Il linguaggio che utilizza, a livello di devozione e bellezza artistica, si sposa al suo messaggio,il cattolico è circondato da un mondo completamente cristiano. Tutto un altro piano di esistenza, veramente! Dio è veramente e profondamentevenerato durante la Messa cattolica, allo stesso modo, l’enfasi sulla bellezza, la poesia e il linguaggio della Chiesa cattolica è così ricco e profondoche si potrebbe spendere una vita soltanto per sondare sotto la superficie. Date un’occhiata a qualsiasi chiesa cattolica, anche molte di quelli moderne, e troverete una ricchezza di significato in ogni aspetto. Tutto punta a Cristo.
Perché diventerò cattolico a Pasqua? Diventerò cattolico, in ultima analisi, perché lo Spirito Santo mi ha attirato a sé. Non possiamo diventare cattolici -e cristiani- in nessun altro modo. Dio mi ha chiamato e mi ha risposto. Come evangelico protestante pensavo di aver capito la mia fede, le sue radici, e che cosa significasse essere cristiano. Come cattolico, ho trovato molto di più di quanto avessi mai immaginato. Ho trovato una fede che ha le sue radici nella storia, le sue origini in Gesù e negli Apostoli, ho trovato una fede che si alza a rigore intellettuale, che è coerente e completa. Ho trovato una profonda e ricca spiritualità ed infine, ho trovato una bellezza, un linguaggio e uno stile di vita davvero profondo. Incredibile.
È per questo che questa Pasqua diventerò un cattolico.
Redazione Papaboys (Fonte www.uccronline.it)