“Già come vescovo di Cracovia, Karol Wojtyła attribuiva una grande importanza nella processione Corpus Domini in quanto “professione di fede in Dio sulla strada”, al centro della città. Aveva sofferto molto quando, ai tempi del comunismo, fu interrotta la grande tradizione di Cracovia – risalente a prima della seconda guerra mondiale – di svolgere la processione eucaristica fino alla piazza principale della città”.
Il grande arcivescovo di Cracovia suo predecessore, Adam Sapieha, aveva guidato questa processione fino alla piazza principale, attraversando con il Santissimo Sacramento le strade della centro storico. Durante la dura era comunista, purtroppo, non fu possibile organizzare tutto questo: la processione aveva luogo soltanto sulla collina del castello di Wawel ed era vietato andare per le strade della città.
Da cardinale, quindi, Karol Wojtyla lottò tanto per riportare la processione del Corpus Domini per le strade.
Vorrei raccontarvi questo aneddoto, che io trovo molto tenero, su San Giovanni Paolo II:
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Durante la sua ultima celebrazione del Corpus Domini, da lui presieduta nel 2004, il Papa non era più in grado di camminare, sicché fu necessario fissare la sua poltrona alla piattaforma del veicolo previsto per la processione. Davanti a lui, al di sopra dell’inginocchiatoio, era esposto l’ostensorio con il Santissimo Sacramento. Poco dopo la partenza Giovanni Paolo II si rivolse a un cerimoniere e gli domandò se poteva inginocchiarsi. Questi gli spiegò, con delicatezza, che era troppo rischioso, dato che il percorso era piuttosto accidentato e questo riduceva la stabilità del veicolo. Trascorsi alcuni minuti, il Papa ripetè:
– “Vorrei inginocchiarmi”.
Gli risposero di aspettare che il fondo stradale migliorasse. Alcuni istanti dopo il Papa disse:
– “Lì c’è Gesù… per favore!”.
I due maestri delle cerimonie lo aiutarono a inginocchiarsi nell’inginocchiatoio. Dato che non riusciva a reggersi sulle gambe, il Papa tentò di aggrapparsi alla sua estremità ma, quasi subito, dovettero farlo di nuovo sedere.
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Mi sono imbattuto in questo racconto quando preparavo la raccolta di aneddoti “le perle di San Giovanni Paolo II“. Sono piccoli “camei” della vita del Santo che ci permettono, talvolta con un po’ di spirito e di ironia, talvolta con qualche “lacrimuccia”, come in questo caso, di approfondire la conoscenza della sua vita e, in un certo qual modo, sentirlo più vicino, un po’ come “uno di famiglia” come lui avrebbe certo voluto.
Quanto aveva desiderato San Giovanni Paolo II inginocchiarsi davanti al Santissimo, quanta intensità, quanta fede…
[box]Se desiderate leggere alcune delle altre “perle” (prometto, ce ne sono pochissime di tristi, la maggior parte vi faranno sorridere…) le troverete qui:
Le perle di San Giovanni Paolo II (1/2)
Le perle di San Giovanni Paolo II (2/2)[/box]
di Alessandro Ginotta per PAPABOYS 3.0
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bellissimo,infatti mi sono commossa ho molto amato San GiovanniPaolosecondo durante la sua malattia ,e ancora ci penso spesso ,perchè poi lui ha aiutatome.