Dopo questa pandemia, Signore, vorrei un mondo nuovo.
Meno guerre, meno rumore, meno notizie negative, più pace, più silenzio, più bellezza.
La visione di Isaia che il lupo dimorerà insieme con l’agnello, non è utopia, ma è un sogno che possiamo realizzare tutti insieme.
Vorrei più preghiera, ma senza bigottismo e fanatismo.
Vorrei più divertimento, ma senza droga e alcool.
Vorrei sposi che si abbracciano, amici che si vogliono bene e i nemici che rifacciano la pace.
Vorrei una Chiesa più povera…Più povera di potere, arrivismi, pettegolezzi, invidie, calunnie, sacerdoti che si stimano tra loro, vescovi che si amano per essere più uniti, più obbedienza e rispetto verso il papa.
Vorrei una società più giusta, senza discriminazione, perché il vero razzista è chi non ama. Lucio Dalla cantava: “il mondo che verrà”, io preferisco impegnarmi ogni giorno per il mondo che è e che verrà.
fra Emiliano Antenucci
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