Esistono esercizi mentali pratici per rafforzare la volontà e modificare il modo di pensare per allontanarci dai peccati di impurità.
1) “Il primo e principale rimedio è quello di tenere la mente occupata nella contemplazione delle cose divine e nell’orazione.
Per questo l’Apostolo Tommaso dice: “Non ubriacatevi di vino, nel quale vi è lussuria; ma riempitevi di Spirito Santo, intrattenendovi a vicenda con salmi, inni e cantici spirituali” (Ef 5,18), e questo sembra riguardare la contemplazione; “cantando e salmeggiando al Signore nei vostri cuori”, e questo sembra riguardare la preghiera. La stessa cosa dice il Signore attraverso il Profeta: “Con la mia lode ti frenerò per non annientarti” (Is 48,9). La lode divina infatti è un certo freno perché frena l’anima dalla rovina del peccato”.
Per passare dalla teoria alla pratica suggerisco di fare mezz’ora di contemplazione al giorno.
In ogni caso ti riporto quanto dice il Catechismo della Chiesa Cattolica: è sguardo di fede fisso su Gesù, ascolto della sua parola, silenzioso amore, unione con la preghiera di Gesù e unione con i misteri della sua vita (CCC 2724).
2) “Il secondo rimedio – dice San Tommaso – è lo studio della Scrittura, secondo quanto scrive Girolamo al Monaco Rustico: “Ama gli studi della Scrittura e non amerai i vizi della carne”. Perciò l’Apostolo avendo detto: “Sii esempio ai fedeli nelle parole, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza” (1 Tm 4,12) subito aggiunge: “Fino al mio arrivo dedicati alla lettura”. Qui tu puoi coniugare o alternare la contemplazione con la lettura della Sacra Scrittura.
3) “Il terzo rimedio consiste nell’occupare l’animo con alcuni buoni pensieri.
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4) “Il quarto rimedio è che l’uomo abbandoni l’ozio ed eserciti sé stesso anche nei lavori corporali. Dice infatti il Sir 33,29 che “l’ozio insegna molte cattiverie”. L’ozio, in modo particolare, è incentivo dei vizi, come dice Ezechiele: “Questa fu l’iniquità di tua sorella Sodoma: essa e le sue figlie avevano superbia, ingordigia, ozio indolente” (Ez 16,49). E per questo Girolamo scrivendo al Monaco Rustico dice: “Fa qualche lavoro, affinché il diavolo sempre ti trovi occupato ”.
Evitare l’ozio cercando di essere impegnati nello studio, nel gioco, nella preghiera, nei vari servizi richiesti dalla vita famigliare o ecclesiale rientra nel segreto del metodo preventivo di don Bosco.
Credo che sia necessario mettere ordine nella nostra giornata e darsi un orario per ogni cosa. Diversamente ci si lascia andare e si diventa preda del nostro avversario.
5) “Il quinto rimedio che viene usato contro la concupiscenza della carne consiste anche in certi turbamenti dell’animo. Infatti Girolamo riferisce nella medesima lettera al Monaco Rustico che in un certo cenobio vi era un adolescente che non riusciva ad estinguere la fiamma della carne con nessuna astinenza e con nessuna opera per quanto grande. Allora l’abate del monastero salvò costui, che pericolava, con questo artificio: comandò ad un certo uomo maturo di perseguitarlo con litigi e oltraggi, e poi, dopo averlo ingiuriato, venisse per primo a lamentarsi. Chiamati anche dei testimoni, costoro parlavano a favore di chi aveva ingiuriato. Solo il padre del monastero opponeva la sua difesa, affinché il fratello non fosse assalito da eccessiva tristezza. E così durò per un anno, terminato il quale, interrogato il fratello adolescente sui pensieri di un tempo, rispose: “Padre, come può essermi piacevole fornicare se non mi è concesso neanche di vivere?” (s. tommaso, Opuscula theologica, II, 588-593, ed. Marietti).
Per quest’ultimo mezzo forse non dobbiamo pensarci noi. Talvolta ci pensano gli altri.
In ogni caso vi sono le incomprensioni, le contrarietà della vita e anche le vessazioni del demonio che sebbene involontariamente diventano ministri di Dio per l’esercizio delle virtù.
Ti auguro di fare tesoro di questi suggerimenti di San Tommaso.
Con qualche adattamento sono validi per tutte le epoche.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo
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