Il “Cara Katrina” di oggi viene direttamente da mio figlio 13enne, sempre curioso. La settimana scorsa mi ha sottoposta a un fuoco di fila di domande, ad esempio come fa a sapere cosa Dio vuole da lui se non può sentirLo e come può sapere se quella piccola voce nella sua testa non è il suo ego che gli dice ciò che lui vuole ascoltare e non davvero Dio. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, lotta con il fatto di sapere cosa Dio voglia da lui perché sente di non ottenere alcuna indicazione chiara.
Le sue preoccupazioni sono del tutto comprensibili se si è un cattolico navigato o un giovane adolescente, e allora vi dirò come gli ho risposto.
Dio comunica con noi in varie maniere, come noi abbiamo numerosi modi non verbali di comunicare. Posso dire se mio figlio ha avuto una giornataccia a scuola dal suo linguaggio corporeo e dal modo in cui si trascina in giro per casa. Posso dire se mi sta mentendo dal modo in cui non mi guarda negli occhi. Mi basta guardarlo per capire se ha qualche problema. Si può comunicare moltissimo anche senza dire una parola.
Tutti noi condividiamo questo linguaggio non verbale con familiari, amici e perfino colleghi. Ma come arriviamo al punto di poter comunicare quasi telepaticamente con qualcun altro? Serve un rapporto costruito attraverso l’intimità, il legame, le esperienze condivise, la familiarità e la conoscenza.
Conosco mio figlio e lui conosce me, e quindi gli ho detto che se vuole sapere cosa Dio vuole per lui e se desidera comunicare più chiaramente con Dio deve prima conoscerLo. E allora come fa un ragazzo di 13 anni a iniziare a conoscere Dio? Legge i Vangeli. Gli ho detto di iniziare a conoscere la vita di Cristo e di leggere le Sue parole per sviluppare una familiarità con Lui. L’ho anche incoraggiato ad andare regolarmente all’adorazione, spiegando che questo costruirà un’intimità. Non possiamo sapere cosa farebbe Gesù se non conosciamo Gesù o non sappiamo niente della Sua vita. Una volta che iniziamo a conoscere Cristo possiamo iniziare a riconoscere meglio i modi in cui Egli comunica con noi.
Dobbiamo imparare il linguaggio di Cristo e del cattolicesimo come impariamo qualsiasi lingua straniera… attraverso la frequenza e l’immersione totale. Immergerci nella Sua parola frequentando regolarmente la Messa, leggendo la Bibbia e pregando quotidianamente è il modo più sicuro per raggiungere un’intimità con Lui.
Quanto a sapere cosa Dio ha progettato per noi… Il suo progetto è più o meno lo stesso per chiunque. AmarLo al di sopra di ogni altra cosa, seguire i Suoi comandamenti, obbedire alla Sua Chiesa e desiderare il cielo. Ci sono molte vie per raggiungere la santità, quindi cercare di discernere l’“unica vera via” ci può far perdere la strada tracciata per noi duemila anni fa dall’insegnamento di Cristo.
Redazione Papaboys (Fonte it.aleteia.org/KATRINA FERNANDEZ)
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