W Padre Pio, il frate santo: ecco la preghiera contro il Coronavirus da recitare oggi, 21 Gennaio 2021
Un nuovo giorno in compagnia del caro e dolce Padre Pio
Chiedi l’aiuto di Padre Pio da Pietrelcina oggi, Giovedì 21 Gennaio 2021
Le frasi da leggere oggi:
Chi comincia ad amare deve essere pronto a soffrire.
Non temere le avversità perché esse mettono l’anima ai piedi della croce e la croce la mette alle porte del cielo, dove troverà colui che è il trionfatore della morte, che la introdurrà negli eterni gaudi.
Dopo il Gloria, preghiamo San Giuseppe.
Saliamo con generosità il Calvario per amore di colui che s’immolò per nostro amore e siamo pazienti, certi di spiccare il volo per il Tabor.
Tieniti fortemente e costantemente a Dio unita, consacrandogli tutti i tuoi affetti, tutti i tuoi travagli, tutta te stessa, attendendo con pazienza il ritorno del bel sole, allorquando piacerà allo sposo visitarti con la prova delle aridità, delle desolazioni e dei bui di spirito.
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Preghiera a Padre Pio contro il Coronavirus:
O glorioso Padre Pio,quando ci hai costituiti Gruppi di Preghiera ci hai «affiancati a Casa Sollievo, come posizioni avanzate di questa Cittadella della carità», e ci hai assicurato che la nostra vocazione è essere «vivai di fede e focolai d’amore, nei quali Cristo stesso è presente».
In questo tempo di pandemia diventa impossibile riunirci fisicamente come Gruppi di Preghiera, ma ognuno di noi sa di essere persona di preghiera in comunione con tantissime altre e di molte ne conosce i nomi ed i volti.
In questo tempo tragico, o glorioso Padre Pio, facci sentire che siamo veramente uniti in un solo grande Gruppo che abbraccia tutto il mondo e che si fa voce di tutte le Cittadelle di carità che lottano, soffrono e pagano con la loro professionalità per sconfiggere il male del Coronavirus.
O glorioso Padre Pio, fatti mediatore della nostra preghiera presso il Cristo Crocifisso, da cui sei stato costituito cireneo dell’umanità.
Attraverso la tua mediazione vogliamo intercedere:
per le persone colpite dal virus e per quelle che per questo flagello hanno lasciato questo mondo: “feriti e caduti” di una guerra giunta improvvisa e senza essere dichiarata;
per le famiglie dei defunti e dei malati, segnate nei legami più cari e in apprensione: “vittime inermi” di un nemico giunto come un ladro a modificare gli affetti e le relazioni;
per chi è costretto all’isolamento in quarantena: esperienza quasi di “arresti domiciliari”, non per una colpa commessa, ma toccato da un avvenimento incomprensibile, magari infettato mentre compiva il proprio dovere professionale;
per i medici di famiglia e gli operatori del primo soccorso: in “trincea”, con poche sicurezze e, a volte, senza mezzi a combattere un nemico invisibile;
per i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e i lavoratori tutti dei presidi ospedalieri: “campi di battaglia” senza orari, turni e con forze che sembrano diminuire;
per i responsabili della vita civile, governanti ed amministratori: leaders in tempi calamitosi, obbligati ad assumere decisioni che appaiono amare e impopolari;
per il mondo dell’economia, per i lavoratori, gli operai e gli impenditori di tutte le categorie, che vedono indebolita la loro attività e temono per la resistenza delle loro imprese: toccherà a loro la ricostruzione al termine di questa “guerra”; che si rafforzi in loro la creatività ed il senso del bene comune;
per i dimenticati: anziani e persone che vivono sole, mendicanti e homeless, tutte categorie rimaste come “escluse” dai circoli relazionali, che già erano in difetto e labili nei loro confronti;
per gli ultimi che non appaiono più nell’informazione giornalistica e televisiva: gli emigranti, i rifugiati, chi rischia la vita attraversando sui barconi il “nostro mare”: tutti questi esistono ancora, come prima, e continuano il loro Calvario;
per ognuno di noi, che vive questo tempo col cuore ferito, ma sa che soprattutto in una situazione come questa deve essere ancora di più vivaio di fede e focolaio d’amore.
Aiutaci, o glorioso Padre Pio, a intercedere per tutte queste persone: sono la carne di Cristo, sono l’Eucaristia, che in questi giorni non possiamo ricevere; sono l’Eucaristia vivente, fatta persona debole e sofferente; sul loro volto risplende il Volto del Figlio di Dio, il dolcissimo Gesù Crocifisso e Risorto. Amen!
Preghiera di Stefano Campanella – San Giovanni Rotondo, 22 marzo 2020
POZZUOLI - Assegnato al giornalista siciliano Salvatore Di Salvo, segretario nazionale dell’Ucsi e Tesoriere dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, il…