“I jihadisti cacciati da una parte – spiega – si prendono altre zone, altri villaggi”. Prudente sui numeri legati a questa avanzata (“bisogna andare cauti perché le notizie sono molto difficili da avere in questo stato di guerra”), monsignor Zenari sottolinea il “dolore trasversale che colpisce in questo momento tutte le minoranze religiose, dunque anche i cristiani”. “La Siria ormai – aggiunge – è bagnata dal sangue, da Nord a Sud, da Est a Ovest. All’inizio c’erano strade e piazze bagnate dal sangue, adesso anche nel deserto, in questa vasta pianura della Mesopotamia, ci sono macchie di sangue dappertutto. È il sangue dei cristiani ma anche di credenti di altre religioni. Qui a Damasco, nel cosiddetto campo quartiere palestinese di Yarmouk, vi sono ad esempio 18.500 palestinesi che da mesi non hanno più nemmeno una goccia d’acqua”. Fonte: Agenzia Sir
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