Nel silenzio più assoluto ecco cosa succede. Pensate solo per un istante, se uno spazio pubblico fosse stato negato alle lobby LGTB. Apriti cielo. Il giornale “la repubblica” e affini, non avrebbero risparmiato nessuno, gridando all’omofobia di cui –secondo il loro insindacabile parere-, è rivestita l’Italia. Le polemiche non si sarebbero placate, fino a convincere la gente che ci sono in giro nella civilissima nazione italiana, tanti “cattivi”, capaci solo di discriminare “le libere scelte” di altri cittadini inermi ed indifesi. Invece è successo il contrario. I grandi fautori del “falso dialogo”, non accettano il dibattito per paura di essere scoperti nella propaganda ideologica di cui sono i principali attori e protagonisti. Eugenia Roccella, in un suo recente post su FB ci racconta cosa è successo a Roma: “Marino comincia a gettare la maschera. Il sindaco, dopo aver detto in campagna elettorale che avrebbe ascoltato tutti e che sarebbe stato il sindaco di tutti, oggi ritira la disponibilità di una sala del comune a un libero e innocuo dibattito sul gender. Di fronte all’inaccettabile censura preventiva operata dal sindaco Marino, dichiaro la mia disponibilità a cercare una sede istituzionale per gli organizzatori del dibattito. La libertà di esprimersi, di discutere pubblicamente e di confrontare le diverse opinioni è il cuore della democrazia e della tolleranza, e non deve mai essere messa in discussione”.
I soliti fautori del progresso umano, continuano a vincere piccole battaglie, le quali cominciano ad avere valore legislativo e normativo. Dall’affido della bimba alla coppia dello stesso sesso a Bologna, al cambio della dicitura “Padre-Madre”, con “genitore1 – genitore2” in un famoso liceo della Capitale. L’attacco ideologico alla famiglia prosegue senza sosta. Un tassello significativo è senz’altro quello posto dal citato Tribunale. Confermando il decreto del giudice tutelare di Parma, ha permesso di fatto l’affidamento temporaneo di una bimba di 3 anni a due omosessuali di mezza età. Chi tenta di reagire è aggredito. Non può più parlare. Difendere la natura è diventato pericoloso. Si è guardati con sospetto. Poi cominciano le accuse: “parlate troppo di omofobia, senza capire nulla del fenomeno, siete senza cuore, non rispettate le scelte degli altri…”.
Infatti se per caso un minore si suicida ed è gay, sale agli onori delle cronache, al contrario (cioè se il minore non è gay), la notizia viene trascritta in piccoli trafiletti da quarta pagina. L’ideologizzazione dell’omofobia, può diventare rischiosa per la sopravvivenza dell’umanità.Vorrei puntualizzare un aspetto importante della questione: non è in discussione il rispetto per chicchessia e per la sua coscienza: “Se anche fosse contro natura e tu vuoi farlo, il problema è tuo”. Similmente, non è possibile obbligare chi non la pensa allo stesso modo -come sta avvenendo nelle scuole italiane-, ad affermare: “ciò che è naturale non è vero, perché non risponde alla libertà di scelta”. Come nell’antisemitismo e nei vari razzismi per portare avanti l’ideologia si creava nella mente del popolo un clima di diffidenza violenta contro gli oppositori, allo stesso modo, oggi, si afferma la “cultura del sospetto” contro coloro che difendono il valore naturale della coppia uomo- donna –bambino. Tutte le agenzie educative non allineate alla cultura gender, sono esposte “all’odio mediatico”. E’ sotto gli occhi di tutti la creazione -per i movimenti prolife, pro matrimonio naturale-, dell’etichetta “omofobi senza pietà”. Coloro che non accettano il “politicamente corretto”, sono intimiditi in prospettiva futura con il carcere e altre misure estreme (tutto questo è previsto dalla legge Scalfarotto). La Manif Pour Tous francese, prima ancora di quella italiana subisce giornalmente attacchi inauditi. Anche le Sentinelle in piedi italiane in questi giorni sono state attaccate verbalmente. Ognuno deve essere libero di manifestare. La lotta per difendere l’identità sessuale e la diversità uomo-donna-bambino è fondamentale per lo sviluppo dei valori democratici. Non facciamoci intimidire dalla violenza e dalla mancanza di rispetto. Per concludere: chi sono i veri omofobi? DonSa
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